tratto da scritti poetici di donne momentaneamente in stato di detenzione
di Raffaele Bruno e Claudia Balsamo
con Federica Palo e Gatos do Mar (Annalisa Madonna, voce, Gianluca Rovinello, arpa, Pasquale Benincasa percussioni)
regia di Raffaele Bruno
spettacolo di prosa e musica
La lupa nella gabbia è la voce di una donna in stato di reclusione che racchiude quelle di tante donne incontrate in carcere durante i riti di improvvisazione artistica del collettivo Delirio Creativo.
Donne di tutte le età e nazionalità, unite da un comune destino e da desideri di riscatto.
La nostra lupa ha due anime e due voci. Una, interpretata da Federica Palo, parla al suo presente dove il tempo scorre sempre uguale e rincorre i ricordi, l’altra canta la sua trasformazione da lupa in gabbia a donna libera attraverso la musica del gruppo napoletano Gatos do Mar.
Una donna rimane donna nonostante sia in carcere, ma questo chi sta fuori non lo sa.
Una donna rimane donna anche se non riesce più a essere mamma, ma questo chi la guarda non lo sa.
Una donna rimane donna anche se non si mette più scarpe col tacco, ma forse non interessa a nessuno.
Ma lei lo sa e una volta fuori sarà la donna che ha sempre voluto essere, perché se ci si aiuta si può fare, se non ci lasciamo soli si può fare, se pensiamo che siamo tutti, ma proprio tutti, esseri umani si può fare.
Nel tempo infinito della cattività le giornate scorrono allo stesso modo, scandite da azioni che si ripetono e diventano normalità.
La lupa nella gabbia guarda, striscia, salta, fino a toccare il cielo sulle note di una musica che viene da dentro, tra quelle mura bugiarde e sudate di donne compagne, sorelle, complici, nell’immaginare un fuori che sia come un cristallo da lucidare e guardare splendere giorno dopo giorno.
Una donna che vuole tornare a bagnare i piedi nel mare, pentita per aver tolto l’infanzia a un ragazzo che potrebbe essere suo figlio. Ma, a lei, quanta infanzia è stata sottratta?