MATER

di Francesco Viglietti (voce)
con Francesco Viglietti (voce e interpretazione), Gabriella De Caro (pianoforte)

Teatro-canzone

“Il nome del padre” inaugura il segno della croce, ma è “il nome della madre” ad inaugurare la vita.
In ebraico אִמָא Miriam, la Madre, ha due emme, una d’esordio e una di fine parola. Hanno due forme opposte: la emme finale è chiusa da ogni lato, quella iniziale è gonfia e ha un’apertura verso il basso, una emme incinta.
E come nelle invocazioni “Mamma d’’o Carmene, Mamma ‘e Pumpei, Mamma ‘e ll’ arco”, il richiamo a Colei, dispensatrice di protezione o di richiami affettivi prepotenti, ancestrali, ha spesso sfumature amare o ironiche.
Ed è proprio di queste sfumature, che lo spettacolo Mater si carica, per poi raccontarle attraverso le parole di Erri De Luca, Paulo Coelho, Salvatore Di Giacomo e tanti altri. La musica accompagna la narrazione attraverso canzoni che spaziano dal Fabrizio De André della Buona novella a quelle viscerali di Enzo Avitabile fino a quelle mediterranee scritte da Antonio Sinagra e ai canti della antica tradizione napoletana. A dar voce e corpo a questa sorta di “pellegrinaggio teatrale” è l’artista Francesco Viglietti, accompagnato al pianoforte dal maestro Gabriella De Carlo.

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