IN NOME DELLA MADRE

tratto dal romanzo omonimo di Erri De Luca
con Tina Femiano

*spettacolo di prosa*

Myriam è il nome di Maria che incontra l’Angelo e un soffio divino la lascia incinta. Una storia soprannaturale per definizione che ha a che fare con il Divino. Erri De Luca la lascia intatta nel suo Mistero, pudicamente sfiora la sua poesia. Eppure narra.

La storia della Natività, che era Soprannaturale, ora diventa Naturale. Perché Maria ama Giuseppe che non è un vecchio da presepe, ma un bel giovane intelligente. E Giuseppe ama Maria.

Ma il mondo è in agguato, le sue regole, le sue costrizioni, i suoi micidiali conformismi. Tutti condannano Maria. Giuseppe tentenna, escogita per il mondo strane storie di stupri inesistenti. Maria va dritta per la sua via. Giuseppe si convince ed entrambi fuggono. La strada di Maria diventa quella di Giuseppe, perché quel figlio lo sente suo. E Maria chiama Giuseppe padre e ci fa vivere nella stalla i momenti del primigenio ritmo della Nascita. Come madre lei sente che il figlio, come qualunque figlio, se avrà idee potenti, presto perirà. E allora si rimette in contatto con quel Divino che era venuto a cercarla, per raccomandargli quel figlio a una sana mediocrità, unico modo per garantirgli la sopravvivenza. Oppure, se il figlio avrà idee potenti, di lasciarglielo almeno fino ai trent’anni.

Una straziante – quanto contemporanea – preghiera.

Una storia ancestrale, di primordi, con un suo ritmo, una sua musica, una sua sì sfiorata e pur violenta poesia.

A noi il compito di lasciarci almeno sfiorare da tutto questo. In nome della Madre.